A Place For Murder «Swallowed By The Oceans» (2016)

A Place For Murder «Swallowed By The Oceans» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
20.11.2016

 

Visualizzazioni:
1405

 

Band:
A Place For Murder
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Titolo:
Swallowed By The Oceans

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marcello Mele :: Vocals
Pietro Ruocco :: Guitars
Claudio Sardu :: Bass
Ennio Cugusi :: Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
31' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bel secondo album questo “Swallowed by the oceans” dei Bolognesi (trapiantati?) A place for murder che nonostante dal nome e potrebbero sembrare deathcore, in realtà propongono Death Metal in poco più di 31 minuti di musica.
Una musica che va evolvendo in tutto l’album e che si fa apprezzare non tanto per momenti geniali particolari, ma per la costanza su tutto il disco del songwriting, che si dipana senza cali d’intensità. Per questo nell’opener la band sembra convincere un po’ poco per un eccessivo manierismo e anche una certa scolasticità di fondo, ma il valore degli APFM si rivela nei brani successivi, con la più groovy “The engine of vengeance” che differenzia bene la proposta, passando per la più tesa di atmosfere e veloce “Dimension Zero” e per l’attacco più old school della sesta canzone e la voglia di mosh delle ultime due. Questo è poco più di quello che c’è da dire. Gli A Place for Murder non sono degli innovatori in questo disco, non so se lo saranno mai, ma il loro lavoro è agile e il loro secondo album è ben congegnato, ben suonato e con una certa eterogeneità di fondo che si fa apprezzare e che permette di differenziare lo stile della band, mostrando il potenziale che ha nel songwriting. L’unico vero difetto è secondo me una durata davvero troppo esigua (avremmo preferito qualche canzone più lunga o un paio in più giusto per rendere tutto ancora più variegato), e forse è anche lecito chiedere più solismo dalla chitarra, con tutto che il chitarrista dimostra in quest’album di avere una buona tecnica.
In conclusione: un disco di nicchia, forse, ma che non è male se si considera che la band è autoprodotta. Un disco che agli amanti del Death Metal non può fare male, e che consiglio nel caso vogliate sacrificare un po’ di soldi alla cause dell’headbanging, che sbagliato non è mai.

Track by Track
  1. When the Stars are Burning 65
  2. I, Devastation 65
  3. The engine of vengeance 75
  4. Dimension Zero 75
  5. Light of 10000 Suns 70
  6. Swallowed by the oceans 75
  7. Inferno 75
  8. Lucifer 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 20.11.2016. Articolo letto 1405 volte.

 

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